Proteggere il patrimonio aziendale sì, ma attenzione al corretto trattamento dei dati personali!
Difendere il patrimonio condominiale con l’istallazione di sistemi audiovisivi è lecito ma bisogna stare attenti al corretto trattamento dei dati raccolti. Partiamo dal principio: è possibile istallare telecamere nel condominio, previa delibera assembleare, al solo fine di prevenire furti, rapine, danneggiamenti o atti di vandalismo.
E’ quindi necessario che le videocamere inquadrino solo le zone considerate a rischio nel condominio.
Le conseguenze per la protezione dei dati possono essere enormi: occorre assicurarsi che dei dati rilevati e trattati non venga fatto un uso improprio e per scopi diversi da quelli raccolti, come marketing o controllo delle prestazioni del lavoratore. È consigliato inoltre che, all’istallazione di un sistema di videosorveglianza, il condominio si rivolga a società esperte del regolamento privacy (UE) 2016/679. Infatti, prima dell’istallazione si devono specificare le finalità del monitoraggio e agli interessati deve essere messa a disposizione una specifica informativa.
A fronte di un’analisi dei rischi, eseguita da esperti del settore, ci si deve interrogare anche sulle modalità di conservazione degli elementi di prova. È fondamentale assicurarsi che l’impianto audiovisivo sia istallato con la massima accortezza, preoccupandosi di posizionare il Dvr in un luogo sicuro. Bisogna inoltre incaricare e nominare, con apposita documentazione, persone di fiducia per l’accesso alle registrazioni assicurandosi che tali soggetti rispettino i princìpi dettati dal GDPR.
Necessita di particolare attenzione soprattutto l’istallazione di videosorveglianza in ambienti dove è presente almeno un dipendente, ad esempio un portiere. In tal caso è necessaria, prima dell’installazione, l’autorizzazione da parte dell’Ispettorato del Lavoro (art. 4 legge 300 del 1970). La domanda di installazione, completa di tutta la documentazione, relazione tecnica contenente posizione delle telecamere e raggio di ripresa viene valutata da un Ispettore della Direzione Territoriale del Lavoro. Qualora non si fosse in possesso di tale autorizzazione, il datore di lavoro (il condominio) rischia un’ammenda da 154 a 1.549,00 euro.
L’istallazione di sistemi di videosorveglianza è connessa al rispetto della privacy di chiunque frequenti il condominio, pertanto diventa imprescindibile rivolgersi a società esperte del GDPR.
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di Matteo Marini
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