DOMANDA RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO
Vivo in piccolo condominio di 10 unità immobiliari, uno degli appartamenti è stato ereditato da quattro nipoti del condomino deceduto tre anni fa e da allora le assemblee condominiali sono diventate un incubo. Non riusciamo a deliberare su nulla a causa della forte conflittualità dei comproprietari di questo immobile che non riescono a mettersi d’accordo su nulla, litigando nelle assemblee condominiali. Inoltre, alcuni degli altri proprietari a seguito di questa situazione cominciano a non partecipare più alle assemblee e la mancanza di autorevolezza del nostro amministratore, che è uno dei condomini aggrava il tutto. Come possiamo superare questa situazione che sta portando al degrado del nostro condominio?
Risposta:
Da quanto si desume dalla sua domanda il tutto si può ricondurre alla mancata professionalità dell’amministratore del condominio. Il fatto che sia anche un condomino aggrava di molto la situazione, non riuscendo a gestire il problema che è di una semplicità assoluta e che un qualsiasi amministratore professionista ed esterno al condominio avrebbe sicuramente risolto sin dalla prima assemblea condominiale.
La normativa di riferimento è chiarissima in merito. Nel vostro caso specifico in esame, in presenza di quattro comproprietari per un solo immobile, l’amministratore ha l’obbligo di notificare a tutti e quattro i comproprietari l’avviso di convocazione dell’assemblea così come successivamente il verbale dell’assemblea, ma questi non avranno alcun diritto di partecipare all’assemblea condominiale individualmente.
L’unità immobiliare in cui sono più comproprietari potrà essere rappresentata in assemblea, e quindi esprimere il voto per l’intero valore dei millesimi dell’appartamento, solo se i comproprietari avranno eletto un loro rappresentante. Tale rappresentante, che potrà essere uno dei quattro oppure un altro soggetto appositamente nominato, parteciperà all’assemblea ed esprimerà il voto sui vari punti all’ordine del giorno.
Il voto, da questo espresso, vincolerà tutti e quattro i comproprietari anche se fossero in disaccordo su come fosse stato effettivamente utilizzato. Il problema non sarebbe attribuibile al condominio, ma rientrerebbe nei rapporti tra comproprietari e delegato.
Qualora i comproprietari non provvedessero a nominare il loro delegato e si presentassero ugualmente in assemblea sarà compito del presidente, nominato dai condomini, ad invitarli ad abbandonare l’assemblea o a nominare immediatamente un loro rappresentante.
In casi eccezionali una volta nominato il loro rappresentante, l’assemblea potrebbe autorizzare gli altri comproprietari ad assistere al dibattito come semplici uditori e senza possibilità di esprimere pareri o voti sui punti in discussione. Cosa che sconsiglio vivamente in quanto molto probabilmente ci potrebbero verificare casi di disturbo dei lavori assembleari da parte di qualcuno di questi.
Se i comproprietari non riuscissero in ogni caso a nominare un loro rappresentante uno o più di essi si dovrà rivolgere al giudice per farlo nominare, in assenza non potranno né votare e neppure partecipare all’assemblea condominiale.
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di Battista Praino Amministratore
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