Le morti improvvise per arresto cardiaco sono 60.000 ogni anno in Italia. Avere un defibrillatore in condominio può letteralmente salvare la vita. Uno strumento dai costi risibili che chiunque può usare.
gni anno in Italia si stima che si verifichino circa 60.000 decessi dovuti a “morte cardiaca improvvisa”, uno ogni mille abitanti, uno ogni otto minuti e 45 secondi. Molte morti cardiache improvvise si verificano in ambiente casalingo, lontano da strutture mediche ambulatoriali di primo soccorso, che sono invece spesso presenti, per esempio, nel posto di lavoro o in luoghi pubblici.
Per definizione la morte cardiaca improvvisa è una cessazione brusca ed inattesa dell’attività cardiaca e respiratoria (arresto cardiocircolatorio) preceduta o meno da segni e sintomi premonitori. Le malattie cardiovascolari e soprattutto l’infarto acuto del miocardio sono la causa più frequente.
In realtà possiamo considerare la morte cardiaca improvvisa come una corsa contro il tempo.
Infatti già cinque minuti dopo un arresto cardiaco inizia un danno neurologico. Dopo circa dieci minuti il danno neurologico diventa irreversibile con lesioni cerebrali permanenti e/o morte del paziente. Gli studi scientifici hanno dimostrato come la possibilità di sopravvivenza si riduce del 10% per ogni minuto di ritardo nel primo soccorso.
L’evento acuto che causa la morte cardiaca improvvisa è nell’85% dei casi una grave aritmia cardiaca denominata “fibrillazione ventricolare”. All’insorgere di questa aritmia il cuore si ferma.
Per tale motivo la “rianimazione precoce” e la “defibrillazione” (entro due minuti) aumentano la sopravvivenza nel 60% dei casi.
Qualunque sia la causa scatenante, il quadro clinico finale che si presenta al soccorritore è quello dell’arresto cardiocircolatorio, che richiede poche, semplici e precise manovre del “BLS” (Basic Life Support), da mettere in atto nel più breve tempo possibile.
È evidente quindi che il fattore tempo, così come la capacità di un eventuale soccorritore di riconoscere subito un arresto cardiaco e intraprendere le prime manovre di soccorso (BLS), costituiscono gli elementi fondamentali per salvare la vita.
Ma un altro degli elementi determinanti nel successo di una rianimazione efficace, in corso di arresto cardiocircolatorio, è la disponibilità in loco di un “defibrillatore semiautomatico esterno (DAE)”, con l’obiettivo di defibrillare il paziente il più precocemente possibile.
Il defibrillatore di ultima generazione è una apparecchiatura, ormai di dimensioni molto contenute, in grado di effettuare una defibrillazione automatica, seguendo semplicemente indicazioni vocali registrate, una volta aperto. Si applicano delle piastre automatiche adesive sul torace, secondo una posizione già stabilita, il defibrillatore riconosce il ritmo anomalo da fibrillazione ventricolare e, in maniera automatica, da la scarica sul torace, in grado di ripristinare il normale ritmo (sinusale) del cuore.
L’impiego precoce del defibrillatore, unito all’esecuzione del massaggio cardiaco esterno, può letteralmente salvare la vita al paziente in arresto cardiaco, in attesa dell’arrivo del 118.
Qualsiasi persona, può essere in grado oggi di effettuare un primo intervento fondamentale, durante un arresto cardio-circolatorio, di rianimazione e conseguente defibrillazione, se ha frequentato un corso di Basic Life Support. Tale intervento di primo soccorso, può risultare determinante per la sopravvivenza del paziente.
Il Condominio è una piccola comunità dove talvolta possono vivere numerose persone.
Per tale motivo, così come ormai oggi in ambienti pubblici, condivisi da molte persone, come areoporti, stazioni ferroviarie, centri commerciali, residenze alberghiere etc, sta diventando una regola installare dei defibrillatori fissi, da potere utilizzare in caso di emergenza, anche nei condomini, la presenza di un defibrillatore fisso (a costi risibili per il condomino), potrebbe diventare un presidio fondamentale per la sicurezza della salute di tutti.
D’altro canto i corsi di Basic Life Support, dedicati al personale non sanitario, se messi a disposizione dei condomini da parte dell’amministratore o di condomini dedicati, possono permettere a chiunque di effettuare una rianimazione precoce, unita all’uso del defibrillatore, in grado di salvare la vita ad una persona in arresto cardiocircolatorio, mentre sta arrivando l’ambulanza del 118.
Ecco perché oggi anche e soprattutto in una comunità condominiale, la possibilità di effettuare un primo soccorso cardiologico di fronte ad un arresto cardiocircolatorio, può rappresentare un elemento fondamentale per la qualità della vita perché, come ci insegna Arthur Schopenhauer: la salute non è tutto ma senza salute tutto è niente.
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di Valerio Sanguigni, docente di cardiologia, Università di Roma Tor Vergata
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