La normativa sull’efficienza energetica degli edifici è in costante aggiornamento e spesso spiegata in modo confuso e poco chiaro. Vediamo insieme, a livello europeo, le principali normative in ambito di efficienza.
EPBD: ENERGY PERFORMANCE OF BUILDINGS DIRECTIVE
Inizialmente, con la EPBD, a marzo 2023, il parlamento europeo aveva proposto un adeguamento di tutti gli edifici almeno alla classe energetica D, entro il 2033, mentre l’accordo raggiunto a dicembre 2023 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea l’8 maggio 2024 specifica obiettivi intermedi per gli edifici residenziali:
Ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030;
Ridurre il consumo medio di energia primaria del 20-22% entro il 2035.
Tuttavia, il patrimonio edilizio italiano è molto vecchio. Su 12,2 milioni di immobili residenziali, oltre nove non sono in grado di garantire performance energetiche minime andando a impattare ogni anno sull’inquinamento urbano presente nelle nostre città. Si stima che in Italia siano 1,5 milioni gli edifici residenziali che dovranno tempestivamente realizzare interventi di efficientamento.
EU ETS: SISTEMA DI SCAMBIO DI QUOTE
Con l’Inclusione settore dell’edilizia in EU ETS a partire dal 2027, gli edifici caratterizzati da maggiori emissioni si stima avranno maggiori costi energetici
EED: DIRETTIVA EFFICIENZA ENERGETICA
È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea la direttiva Ue 2023/1791 sull’efficienza energetica che modifica il regolamento Ue 2023/955. A riguardo è stato adottato il meccanismo della cosiddetta “rifusione”, attraverso il quale si procede all’adozione di un nuovo atto legislativo che codifica le disposizioni di uno o più atti precedenti, abrogandoli, ma vi integra al tempo stesso le modifiche sostanziali che si intendono apportare alla disciplina oggetto di codificazione. La nuova direttiva è entrata in vigore il 10 ottobre 2023.
Il provvedimento stabilisce un quadro comune di misure aventi lo scopo di promuovere l’efficienza energetica nell’Unione Europea al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi della stessa in materia di decarbonizzazione, consentendo ulteriori miglioramenti in questo ambito. Si vuole in questo modo contribuire efficacemente all’attuazione del regolamento Ue 2021/1119 che stabilisce l’obiettivo vincolante della neutralità climatica al 2050, garantendo al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE e riducendo ulteriormente la dipendenza dalle importazioni di energia, soprattutto sotto il profilo dell’utilizzo dei combustibili fossili. Attraverso la direttiva viene ribadito come l’efficienza energetica sia una priorità per tutti i settori e occorra rimuovere gli ostacoli presenti sul mercato dell’energia agendo su quei fattori che frenano l’efficienza a livello di forniture, trasmissione, stoccaggio e uso dell’energia, fissando inoltre i contributi nazionali indicativi in materia di efficienza energetica da raggiungere entro il 2030. Si tratta di un atto importante nel percorso di transizione ecologica che pone l’efficienza energetica tra i principi basilari dell’azione comunitaria, implementando le linee di azione che mirano a consolidare una collettività inclusiva, giusta, prospera, efficiente, competitiva e sostenibile.
Quelli stabiliti dalla direttiva, ad ogni modo, costituiscono requisiti minimi e non impediscono ai singoli Stati membri di mantenere o introdurre misure più rigorose: in questo caso (normativa nazionale più stringente) gli Stati membri sono tenuti a inviare una notifica alla Commissione.
RED II: DIRETTIVA ENERGIE RINNOVABILI
Stabilisce un sistema comune per promuovere l’energia da fonti rinnovabili nei diversi settori. In particolare, la direttiva:
fissa un obiettivo dell’Unione europea vincolante per la sua quota di rinnovabili nel mix energetico nel 2030;
regolamenta per la prima volta l’autoconsumo;
stabilisce un insieme comune di norme per l’uso delle energie rinnovabili nei settori dell’elettricità, del riscaldamento e del raffrescamento e dei trasporti nell’Unione.
Punta ad aumentare l’uso di energia da fonti rinnovabili per combattere i cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e ridurre la dipendenza energetica. Intende inoltre contribuire alla leadership tecnologica e industriale dell’Unione e alla creazione di posti di lavoro e crescita, anche in zone rurali e particolarmente isolate.
In riferimento a quanto sopra ed in relazione del fatto che le norme europee fissano requisiti obbligatori ed ambizioni per gli edifici esistenti, penalizzando gli edifici ad elevate emissioni è necessario intervenire oggi. Lo stato degli edifici è in condizioni edilizie/impiantistiche di significativo degrado con conseguenti disagi (infiltrazioni d’acqua, blocchi servizio riscaldamento, limitato comfort), elevati consumi energetici (tanto gas naturale ad un costo sempre maggiore) e le elevate emissioni inquinanti (peggiore qualità dell’aria). Incentivi edilizi in fase di rapida riduzione, incentivi sulle caldaie in annullamento.
Questo scenario necessita di attuare interventi di efficientamento in tempi rapidi, andando incontro alla normativa europea. In questa direzione opera Renovit, società di Snam e CDP Equity attività nell’efficienza energetica, che fornisce soluzioni integrate per ogni mercato (residenziale, industriale, pubblica amministrazione e terziario=
Nel settore residenziale Renovit ha progettato “Soluzione Casa Green”, un’offerta modulare che accresce la classe energetica e il valore degli immobili coniugando la riqualificazione energetica del “Servizio Energia Plus” con l’opportunità di implementare l’autoconsumo collettivo.
Nell’industriale e terziario Renovit offre “Soluzione NetZero”, il programma pensato per accompagnare i clienti nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività con soluzioni di lungo periodo che ottimizzano i processi energetici.
Nel settore della pubblica amministrazione Renovit offre tutto il supporto di cui una Pa ha bisogno per intraprendere un percorso di efficientamento, studiando, in conformità alla normativa di riferimento, interventi economicamente sostenibili e ritagliati sulle reali esigenze del committente. Interventi che si possano ripagare tramite il risparmio generato e l’accesso agli incentivi.
Le soluzioni integrate hanno come una strategia basata su tre pilastri fondamentali: decarbonizzazione, decentralizzazione e digitalizzazione
Renovit Società Benefit, nel 2022 ha conseguito la certificazione B Corp, riconoscimento riservato alle imprese che operano secondo elevati standard di performance sociale e ambientale, responsabilità e trasparenza. La certificazione riflette la valenza ambientale del modello di business adottato dalla società, che consente di ottimizzare i consumi energetici, favorire percorsi di decarbonizzazione e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, creare sinergie tra i diversi attori sul territorio, con il conseguente beneficio di riduzione delle emissioni climalteranti, riqualificazione delle aree cittadine e distretti produttivi e miglioramento della qualità della vita dei residenti.
di Maurizio Colagrande Area Sales ista Italia
maurizio.colagrande@ista.com