Vediamo con la consulenza di un fiscalista come cambiano le tassazioni nel 2024 sulla base dell’ultima manovra e a quali agevolazioni si può accedere.
Nel testo della manovra è inserito anche l’aumento dell’aliquota sugli affitti brevi che sale dal 21 al 26% ma solo a partire dal secondo appartamento. Prevista la tassa del 26% sulla plusvalenza per la vendita di una casa ristrutturata fruendo del Superbonus ,nonché l’aumento della ritenuta sui bonifici Superbonus che sale dall’8 all’11% .
AFFITTI BREVI: CEDOLARE AL 26% MA SOLO DAL SECONDO APPARTAMENTO. NUOVO CODICE IDENTIFICATIVO PER FAR EMERGERE IL “NERO”.
Una delle misure previste più “contestate” è la tassa sugli affitti brevi che passa dal 21 al 26%. La cedolare secca nella misura del 21% sarà applicabile solo quando il contribuente mette in affitto una sola abitazione, se le case sono da due a quattro l’aliquota sale al 26% per ogni casa affittata. Se il numero delle abitazioni è da cinque in su la cedolare già ora non è applicabile e, quindi, la tassazione avviene sull’Irpef marginale, calcolata sul 95% dei canoni, inoltre, si paga l’imposta di registro, nella misura del 2% del canone annuo e l’imposta di bollo, che per contratti che occupano fino a quattro pagine è di 16 euro. L’opzione per la cedolare, negli affitti brevi, presenta anche il vantaggio che può esercitarsi direttamente sulla dichiarazione dei redditi per la semplice ragione che i contratti di durata fino a 30 giorni sono esenti dall’obbligo di registrazione, per tracciare l’utilizzo che viene fatto degli appartamenti, sarà introdotto anche un nuovo codice identificativo nazionale per gli affitti brevi.
PLUSVALENZA PER LA VENDITA DI UNA CASA RISTRUTTURATA FRUENDO DEL SUPERBONUS: TASSA AL 26%.
La tassazione della plusvalenza con aliquota del 26% per la cessione degli immobili diversi dall’abitazione principale e da quelli pervenuti per successione, se nel quinquennio precedente sono stati effettuati interventi che hanno beneficiato del Superbonus. Nello specifico: sale al 26% l’aliquota per “le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili, in relazione ai quali il cedente o gli altri aventi diritto abbiano eseguito gli interventi agevolati che si siano conclusi da non più di cinque anni all’atto della cessione, esclusi gli immobili acquisiti per successione e quelli che siano stati adibiti ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari per la maggior parte dei cinque anni antecedenti alla cessione o, qualora tra la data di acquisto o di costruzione e la cessione sia decorso un periodo inferiore a cinque anni, per la maggior parte di tale periodo”. In sintesi: coloro che hanno ristrutturato una seconda casa, in caso di vendita entro dieci anni dai lavori, si vedranno formare una plusvalenza tassata al 26%, nel proprio reddito con la previsione che per i primi cinque anni, i costi di ristrutturazione non si potranno dedurre – come avviene adesso – dalla plusvalenza, mentre per i cinque anni successivi (cioè dal sesto al decimo) si potranno dedurre al 50%.
RITENUTA SUI BONIFICI PER I BONUS EDILIZI: DALL’8 ALL’11%.
Come “misura di contrasto all’evasione e razionalizzazione delle procedure di compensazione dei crediti e di pignoramento dei rapporti finanziari”, la manovra prevede l’innalzamento dall’8 all’11% della ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare delle detrazioni d’imposta. La ritenuta – come indicato in manovra – sarà innalzata a partire dal mese di marzo 2024, comporterà, per le imprese che riceveranno benefici fiscali, meno liquidità in quanto incasseranno una somma decurtata dalla ritenuta stessa.
In definitiva, l’impatto previsto dalla manovra non sarà sui cittadini o coloro che seguono il bonifico, ma sulle imprese soprattutto di costruzione/impiantistica che, sebbene, trovino parte dell’imposta dovuta sul reddito già versata, dall’altra in corso d’anno avranno minore liquidità disponibile e sempre più crediti verso il fisco.
IMMOBILI DETENUTI ALL’ESTERO: SALE LA TASSA IVIE.
La legge di bilancio 2024 aumenta anche il carico fiscale sugli immobili detenuti all’estero. L’aliquota dell’imposta IVIE passerà dal 7,6 per mille al livello massimo del 10,6 per mille.
CONTROLLI FISCALI: INCROCIO RISTRUTTURAZIONI SUPERBONUS – CATASTO.
La manovra prevede anche un nuovo sistema di controlli incrociato “Catasto-Superbonus”, per verificare che siano state effettuate le variazioni/adeguamenti delle rendite catastali a seguito di tutte le migliorie apportate con il Superbonus.
di Francesca Bonanata, commercialista
studiobonanata@gmail.com