La pandemia ha stravolto le nostre abitudini alzando le esigenze dei condomini a cui oggi devono essere offerti servizi di qualità che fino a pochi anni fa erano considerati superflui.
Negli ultimi tre anni, la società in cui viviamo è cambiata radicalmente. In un batter d’occhio, ci siamo dovuti tutti adeguare a nuove esigenze, mai provate prima, e a un nuovo modo di affrontare i problemi. Il mondo del condominio non è stato da meno, e anche i condomini sono cambiati rispetto alle abitudini che avevano fino a poco prima. Questo repentino cambiamento ha portato a nuove richieste, e ciò che veniva visto come futuristico e irrealizzabile è diventato ordinario. Questi cambiamenti hanno trasformato i condomini in condominiclienti, perché oggi non possiamo più parlare di semplici condomini ma di veri e propri clienti per gli studi di amministrazioni condominiali. Clienti che vanno gestiti come tali, che acquistano nuovi servizi che si aggiungono a quelli classici, e che esigono risposte immediate, abituati ad ottenere tutto subito e in modo corretto.
Di conseguenza, il modo di gestire gli immobili, che era valido fino a qualche anno fa, oggi non è più applicabile. Il principale fattore differenziante tra uno studio di amministrazione condominiale di prima fascia e uno di seconda o terza, escludendo i cosiddetti dopolavoristi (coloro che amministrano qualche condominio per integrare il reddito del lavoro principale, categoria in via di estinzione nell’immediato futuro), prima era rappresentato da come veniva eseguita la contabilità di quel determinato condominio. Oggi la contabilità, pur essendo importante, rappresenta agli occhi dei condominiclienti un fattore secondario nella valutazione di un professionista. La contabilità deve essere fatta bene e nei tempi previsti, ma gli elementi che fanno la differenza sono diventati altri, che si aggiungono alla formazione professionale costante dell’amministratore e dei suoi collaboratori, essenziali nel momento in cui si va a scegliere il futuro amministratore.
Ci siamo abituati tutti alle videoconferenze, all’utilizzo della domotica, a un maggiore utilizzo della tecnologia. Se non disponi di un sito internet performante e aggiornato costantemente, non vieni considerato, non esisti. Devi essere presente ed attivo sui maggiori social (Facebook, Linkedin, YouTube, Instagram, TikTok) perché la prima cosa che un potenziale cliente farà quando riceverà un preventivo per l’amministrazione del condominio in cui vive sarà cercare sui social per vedere chi è questo amministratore, cosa fa, da quanto tempo svolge l’attività e se ha recensioni positive o negative.
Fondamentale, quindi, avere una struttura in linea con il servizio che si va ad offrire. Bisogna avere uno staff idoneo a fornire i servizi che prometti al cliente. Staff che non è composto solo dal team dell’ufficio, ma anche e soprattutto dai consulenti esterni che affiancano lo studio e che sono in grado di fare la differenza tra uno studio attrezzato e un altro che gestisce le molteplici attività in modo approssimativo. Per poter soddisfare le esigenze del cliente, occorre immedesimarsi nel potenziale cliente per fornirgli il servizio che gli serve nel modo ottimale. È importante conoscere il mercato su cui si opera e cercare di dominarlo rispetto ai competitor poco strutturati che offrono servizi di qualità inferiore.
La prima conseguenza di tutto ciò è che non si può pensare di fornire un servizio indistinto per tutti; un approccio del genere è impensabile. Bisogna inoltre tener conto che il modo di gestione di ogni studio di amministrazione è diverso da quello di qualsiasi altro competitor, così come non si può pensare di fornire servizi allo stesso modo a clienti che si trovano in zone centrali o di pregio, abituati a un certo tipo di servizi costosi e di nicchia, e a clienti che si trovano in zone semi centrali o periferiche, che hanno altre priorità. Le offerte di gestione vanno differenziate se uno studio decide di rivolgere la propria offerta a tutti, ma un’attività del genere è di difficile attuazione. La cosa più saggia è scegliere una nicchia di mercato a cui rivolgere la propria offerta. Si dovrà decidere, anche se a malincuore, di abbandonare i clienti che non sono in target e dedicarsi esclusivamente a questi.
Continuare a pensare che nel mondo del condominio nulla sia cambiato, come ancora fanno alcuni amministratori, è fuorviante e anacronistico. Adeguarsi alla nuova realtà che ci ha investito inaspettatamente è prioritario per non essere spazzati via dal mercato. Sono diversi in Italia gli studi professionali che hanno capito questa necessità di cambiamenti e, tra questi, Condominio Zero Problemi, nato in piena pandemia dall’esperienza ultraventennale dei suoi fondatori, rappresenta un nuovo approccio di gestione delle unità immobiliari in condominio in linea con le nuove esigenze. Condominio Zero Problemi mira a differenziarsi dalla stragrande maggioranza dei competitor che ancora non hanno capito che dopo la pandemia da Covid-19 il mondo condominiale è cambiato, fornendo tutti quei servizi che oggi sono richiesti dai vari condomini.
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di Leo Lanciano, imprenditore
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