Lo sapevi che da febbraio 2023 anche in Italia, a seguito del decreto di attuazione della direttiva della Comunità Europea n. 2184 del 2020 in tema di tutela della salute umana, è stata introdotta un’ulteriore responsabilità in capo agli amministratori di condominio e un ulteriore costo per le tasche dei condomini?
Infatti, a seguito del decreto legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023 ogni amministratore di condominio dovrà attivarsi per ridurre i rischi che l’uso in condominio dell’acqua potabile potrebbe arrecare ai condomini amministrati.
La responsabilità del gestore (a Roma è Acea Ato 2) della qualità dell’acqua fornita per l’uso umano non sarà totale ma limitata al punto di fornitura del condominio. Quindi, sarà una responsabilità dell’amministratore di condominio la qualità dell’acqua che sarà erogata ai condomini per uso personale dal punto di consegna da parte del fornitore, in pratica dal contatore generale dal quale poi partono le tubazioni interne del condominio, fino al punto di utilizzo.
L’amministratore dovrà in sostanza effettuare, tramite ditte specializzate, una valutazione della gestione del rischio dei sistemi di distribuzione idrici interni al condominio. Dovrà far verificare periodicamente i punti cruciali della rete di distribuzione condominiale in modo che sia garantita per l’uso umano un’acqua priva di sostanze potenzialmente dannose alla salute umana.
Inoltre, dovrà far effettuare delle analisi chimiche e microbiologiche periodiche per verificare la salubrità e la pulizia dell’acqua somministrata per garantirla priva da “microorganismi, virus e parassiti”.
Da evidenziare che le sanzioni previste, in caso di inottemperanza, sono molto salate e vanno da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 30.000 euro.
Gli obiettivi che la norma vuole raggiungere sono duplici:
La protezione della salute umana dagli effetti che potrebbero derivare dalla contaminazione dell’acqua potabile;
Favorire l’accesso all’acqua destinata al consumo umano.
Il vostro amministratore ha provveduto in tal senso?
Se non avesse fatto, in quanto disinformato sull’argomento, obbligalo a mettere in atto la disposizione di legge a tutela della vostra salute e di quella dei vostri cari.
di Lilly Falcone Responsabile gestione immobiliare
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