Molti romani esasperati avranno tirato un sospiro di sollievo a sapere che l’Expo 2030 non si terrà qui. Già fatichiamo a convivere con i lavori giubilari figuriamoci un altro evento globale appena cinque anni dopo. Sorriderci sopra è lecito ma la verità è che Roma ha perso un’opportunità storica a pochi anni di distanza da quella sfumata (quella volta per scelta) sulle Olimpiadi. La nostra città ha bisogno di un salto nel futuro oramai da almeno tre decenni e le infrastrutture che usiamo tutti i giorni risalgono a un’epoca in cui Roma era abitata da molte meno persone e soprattutto attraversata da molte meno auto.
Ospitare eventi come le Olimpiadi o l’Esposizione Universale solleva sempre il dibattito fra chi ci vede un grande vantaggio economico per il giro d’affari e chi guarda ai grandi buchi di bilancio di alcune delle città che già ci sono passate. In ogni caso però quegli eventi hanno cambiato volto alle città che li hanno ospitati portandole a essere le metropoli che i cittadini vivranno nei decenni a seguire.
Forse non ci facciamo più caso ma la Roma che viviamo è per buona parte figlia delle Olimpiadi del 1960. Dal Muro Torto a Corso Francia, la via Olimpica, il laghetto e il completamento dell’Eur, l’intero quartiere del Villaggio olimpico, le infrastrutture sportive, per non parlare dell’aeroporto di Fiumicino che fu costruito per quell’evento. Pensiamo a come sarebbe Roma senza quelle infrastrutture e quanto bisogno abbiamo oggi di riscrivere questa città perché sia vivibile e torni a essere una luce tra le grandi capitali del mondo.
Se le amministrazioni non ci riescono noi cittadini dovremmo fare la nostra parte mutando abitudini e attuando quello che vorremmo vedere attuato da altri, per parafrasare il motto gandhiano che ci invita a essere per primi il cambiamento che vorremmo dagli altri. Piccoli gesti come attrezzarsi per pulire lo spazio di marciapiede davanti al portone di casa o davanti al nostro negozio renderebbe la città molto più pulita se lo facessimo tutti, ad esempio.
E poi c’è il verde a cui ancora una volta dedichiamo grande spazio in questo numero. Intelligenza artificiale, app e sistemi di gestione moderni (su cui troverete ampi approfondimenti in queste pagine) sono strumenti che possono migliorare i condomini ma aumentare il verde nei nostri palazzi ad esempio attraverso i giardini pensili renderà le nostre case vivibili durante le estati sempre più calde, riducendo anche le bollette elettriche, lo stress ed aumentando di certo il valore degli immobili.
E voi come pensate che potremmo migliorare la nostra città a partire da azioni personali o condominiali? Scriveteci e daremo sicuramente spazio alle vostre proposte. Intanto buon 2024 da tutta la nostra redazione!
di Andrea Battistuzzi – Giornalista
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