Da gennaio 2022 entra in vigore il dlgs n. 73/2020 che obbliga gli amministratori di condomino a comunicare i consumi di acqua calda sanitaria e di riscaldamento a ognuno dei suoi amministrati con cadenza mensile.
Per fortuna di molti amministratori l’obbligo vale, per il momento, solo per i dispositivi che sono rilevabili da remoto, ovvero solo per quelli che non richiedono al tecnico che effettua i rilievi di entrare fisicamente in casa del condomino. Attenzione, non basta pubblicare i dati sul sito condominiale (qualora il condominio ne abbia uno) ma serve la comunicazione mensile direttamente all’utente.
L’introduzione di questa nuova norma comporterà numerose conseguenze sia da punto di vista della privacy che dal punto di vista di un probabile incremento di conteziosi e conflittualità all’interno del condominio.
Fondamentale pertanto è la società alla quale sarà affidato l’incarico dei rilievi, che dovrà essere molto strutturata e costantemente informata dall’amministratore di eventuali subentri nelle unità immobiliari. Un nuovo inquilino, infatti, non potrà conoscere i dettagli dei consumi dei singoli contabilizzatori del suo predecessore senza una evidente violazione della privacy, come risulta dal dlgs.
Inoltre la mancata comunicazione dell’amministratore ai condomini potrà essere contestata dai condomini stessi sia in fase di approvazione dei rendiconti di spesa sia nei casi di azioni di recupero dei crediti nei confronti dei morosi per le quote riferite a tali consumi, essendoci un obbligo di legge.
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di Lilly Falcone Responsabile gestione immobiliare
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