Quali piante resistono meglio d’estate quando le persone sono in vacanza, e quanta acqua dobbiamo dare alle nostre piante? Arrivati nella stagione più delicata dell’anno il nostro agronomo ci dà alcuni consigli pratici su come allestire un impianto o quali elementi dobbiamo considerare per sapere quando irrigare correttamente le nostre piante.
Con l‘avvicinarsi della tarda stagione primaverile e successivamente dell’estate e dei primi periodi autunnali le nostre piante hanno bisogno di maggiori cure e attenzioni rispetto al periodo invernale e di inizio primavera.
Luce, temperatura, vento e umidità sono i fattori determinanti per la crescita della vegetazione. Questi fattori si combinano in modo diverso da luogo a luogo e ogni specie ha le sue esigenze particolari per una buona crescita. Teniamo conto che, salvo casi particolari, i nostri giardini, balconi, o terrazzi non sono una serra in cui possiamo regolare al meglio questi fattori e creare un microclima ottimale per il nostro verde.
La luce nel periodo primaverile estivo aumenta sia in ore che in intensità. In tarda primavera e in estate la temperatura subisce forti innalzamenti, mentre le precipitazioni e l’umidità diminuiscono. Questi fattori influiscono sull’evaporazione, sulla traspirazione ed evapotraspirazione dell’acqua del suolo e delle piante che raggiungerà il massimo nel periodo estivo, per poi diminuire in autunno (vedi fig. 1, 2, 3 e 4).
Quindi nei mesi primaverili ed estivi, dovremmo pensare principalmente a irrigare e riparare dal sole soprattutto quelle piante che dall’interno spostiamo sul balcone, senza tralasciare la concimazione che aiuta la pianta a sopportare gli sbalzi del microclima sia in difetto che in eccesso.
Quando mettiamo fuori le piante, in estate, dovremmo esporle al sole poco per volta, per evitare ustioni, come facciamo anche noi per proteggere la nostra pelle dalle scottature. Se le mettiamo fuori a primavera, probabilmente la pianta si adatterà senza subire grossi danni. Alcune piante come le felci, le camelie, le gardenie, lo Spatiphyllum, non sopportano la piena luce, e per queste dovremmo ripararle o tenerle in un angolo in ombra del nostro giardino o balcone. In città esposizione del balcone può variare in base all’orientamento e all’altezza del terrazzo. Un terrazzo esposto a Sud ai piani alti avrà sicuramente più luce di uno esposto a Nord, e quindi nei mesi estivi sarà più soggetto al caldo e alla insolazione. Facciamo attenzione, durante il periodo di maggior insolazione (maggio, giugno e luglio), a potare le piante, in quanto le foglie sotto la vegetazione asportata si possano scottare con la forte insolazione.
OCCHIO AL TERRENO
Oltre che esporle in modo graduale al sole, dovremmo pensare, da fine primavera ad agosto ad aumentare l’irrigazione senza scordarci della concimazione primaverile e di inizio autunno.
Altro aspetto importante da tenere in considerazione per un buon stato vegetativo delle piante è il tipo di terreno (o di terriccio) e il suo volume nel caso di coltivazione in vaso in quanto determinano il volume di acqua disponibile per le piante e le modalità di reintegro con l’irrigazione.
Ad esempio un terreno sabbioso, o con grossa granulometria, ha meno capacità di campo, per cui bisognerà annaffiare con turni brevi e con poco volume di acqua. Un terreno argilloso avrà maggiori capacità di immagazzinare l’acqua e, a parità di pianta coltivata, porremmo annaffiare con turni più lunghi dando più acqua. Il volume del vaso, o altro contenitore, va considerato per il volume massimo di acqua da apportare. Ovviamente sul turno e sulla quantità di acqua influirà anche l’esposizione al sole e al vento.
In commercio c’è una buona scelta di sensori dell’umidità del suolo, a prezzi modici, che ci possono indicare il momento più giusto per irrigare.
I SISTEMI DI IRRIGAZIONE “A GOCCIA”
Per l’irrigazione estiva, in nostra assenza, possiamo provvedere con un impianto a goccia, collegato a una centralina elettrica o a batteria. Bisogna sempre tener conto che spesso nei nostri spazi esterni non abbiamo un microclima omogeneo, ma spesso eterogeneo con vasi e piante in ombra e altre al sole e con differenti volumi e tipologia di terreno. Per questo occorre sempre mediare cercando di dare un minimo di acqua necessaria al buon mantenimento idrico per poi annaffiare ad hoc pianta per pianta quando saremo tornati dalle ferie. Oggigiorno la tecnologia ci permette di irrigare tramite sensori e app per smartphone e controllare le piante con la telecamera.
CONSIGLI PRATICI PER L’IRRIGAZIONE DELLE PIANTE
Quanta acqua dare alle piante?
Di norma d’estate 10 minuti al giorno, 10 minuti due o tre volte a settimana in primavera e 5 minuti due o tre volte a settimana in autunno.
L’acqua disponibile per le piante varia a seconda del tipo di terreno.
Tenersi fino al 50% della CC, poi annaffiare;
Di norma, l’orario da rispettare per dare acqua alle piante è tra le 23.00 e le 7.00 del mattino
ma, a qualunque orario si decida di innaffiare i fiori, è consigliabile fare attenzione a non far cadere acqua nel balcone sottostante;
Per l’irrigazione dei giardini è meglio dotarsi di un pozzo o di una linea di acqua consortile per uso agricolo;
Dotatevi di un sensore per l’umidità del suolo (ne esistono di economici in commercio) per capire quando irrigare la pianta;
Smart Sensor: misura l’umidità del terreno, l’intensità della luce, la temperatura esterna tramite smart App – accesso ai vostri dati da qualsiasi luogo su qualsiasi dispositivo.
di Gino Francesco Vannucci agronomo
ginof.vannucci@gmail.com