Da gennaio stop agli incentivi per le caldaie a combustibili fossili che lentamente spariranno dalle nostre case. Ma arriveranno nuove opportunità per migliorare i nostri condomini.
Con la Pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, la data del 7 maggio 2024 è diventata uno dei passaggi più importanti per l’Unione Europea, che segna l’entrata in vigore della direttiva 24 aprile 2024, n. 1275, meglio conosciuta come “Direttiva Case Green”. Questa direttiva rappresenta un pilastro fondamentale del Green Deal europeo che mira a migliorare l’efficienza energetica degli edifici e promuovere la mobilità sostenibile.
A partire dal 1° gennaio 2025, infatti, non sarà più possibile ottenere incentivi per l’acquisto e l’installazione di caldaie a combustibili fossili, con l’eccezione dei sistemi ibridi e a idrogeno. E questo è solo il primo passo di una serie di scadenze che ci accompagneranno fino al 2050, quando tutti gli edifici dovranno essere a emissioni zero.
Gli Stati membri dell’Ue avranno tempo fino al 28 gennaio 2026 per adottare tutte le disposizioni necessarie per conformarsi alla direttiva. Questo significa che nel corso del prossimo anno assisteremo a una serie di sviluppi cruciali per definire come verranno attuate queste nuove norme.
Entro il 1° gennaio 2027, gli edifici non residenziali con più di 20 posti auto dovranno essere dotati di punti di ricarica per veicoli elettrici. Inoltre, entro la fine del 2029, tutti i nuovi edifici residenziali e i parcheggi coperti adiacenti dovranno avere installati impianti solari. Queste misure sono pensate per favorire la diffusione della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.
Ma non è tutto. Entro il 31 dicembre 2030, l’intero parco immobiliare residenziale dovrà ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% rispetto ai livelli del 2020. E questa riduzione dovrà aumentare al 20-22% entro il 31 dicembre 2035. Per il 2040, dovremo dire addio ai combustibili fossili nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Infine, entro il 2050, tutti gli edifici dovranno essere a emissioni zero.
La direttiva non riguarda solo l’efficienza energetica degli edifici, ma anche la promozione della mobilità sostenibile. Gli edifici non residenziali dovranno installare punti di ricarica per veicoli elettrici e pre-cablaggio per facilitare future installazioni. Anche gli edifici residenziali non saranno esenti: almeno il 50% dei posti auto dovrà essere predisposto per la ricarica elettrica.
Un’altra area di grande interesse è la promozione della mobilità attiva, in particolare l’uso delle biciclette. Gli edifici residenziali e non residenziali dovranno prevedere spazi adeguati per il parcheggio e la ricarica delle biciclette, comprese le cargo-bike. Questo perché incentivare l’uso della bicicletta è un modo efficace per ridurre le emissioni di gas serra e altri inquinanti.
Per facilitare la transizione, la direttiva prevede la semplificazione delle procedure di installazione dei punti di ricarica. Questo significa che sarà più facile ottenere le autorizzazioni necessarie e procedere con le installazioni, anche in contesti condominiali, dove spesso le decisioni collettive possono rallentare i processi.
Implementare la direttiva sarà una sfida, soprattutto per Paesi come l’Italia, dove una larga parte del patrimonio edilizio ha bassa efficienza energetica. Si stima che circa il 63% delle abitazioni italiane rientri nelle classi energetiche F e G, una percentuale molto più alta rispetto a Paesi come Germania, Spagna e Francia. La riqualificazione di questi edifici sarà un compito impegnativo, sia dal punto di vista economico che organizzativo.
In questo contesto, è fondamentale il coinvolgimento attivo di tutti i cittadini. La transizione energetica non è solo una questione tecnica o economica, ma una trasformazione culturale che richiede il contributo di ciascuno di noi. Adottare comportamenti più sostenibili, partecipare alle assemblee condominiali, informarsi sulle opportunità di miglioramento energetico e supportare le iniziative locali sono tutti passi che possono fare la differenza. Ogni piccolo gesto conta, e insieme possiamo costruire un futuro più verde e sostenibile per le prossime generazioni.
È importante sensibilizzare i nostri vicini, amici e familiari sull’importanza di queste misure. Un maggiore senso civico può davvero fare la differenza, aiutando a superare le difficoltà pratiche e normative che potremmo incontrare lungo il percorso. La consapevolezza collettiva e la collaborazione sono chiavi per il successo della transizione energetica. Non si tratta solo di rispettare le nuove normative, ma di abbracciare una visione comune di progresso e sostenibilità.
In definitiva la direttiva Case Green rappresenta un passo fondamentale verso un’Europa più verde e sostenibile ed i prossimi anni saranno decisivi per mettere in pratica le misure necessarie a raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati. Informare e sensibilizzare i cittadini sarà essenziale per garantire una transizione efficace e condivisa verso un futuro più sostenibile. Solo attraverso un impegno comune e una forte coesione sociale potremo davvero fare la differenza.
di Andrea De Bruyn, fiscalista
andrea_debruyn@yahoo.com