Dala riduzione del cuneo contributivo alle assunzioni agevolate fino alle detrazioni per i figli a carico. Vediamo caso per caso con l’aiuto di un’esperta di fisco quali sono le agevolazioni introdotte dalla legge di Bilancio 2024.
Come ogni anno la legge di Bilancio 2024 ha previsto importanti novità in materia di lavoro, proviamo ad esaminare brevemente le principali novità in attesa di successive precisazioni che, seguiranno da parte degli enti e degli istituti competenti. I punti che è opportuno analizzare riguardano l’esonero parziale dei contributi previdenziali, la revisione delle aliquote Irpef, la decontribuzione in favore delle lavoratrici con figli e le agevolazioni all’assunzione di donne vittime di violenza.
ESONERO PARZIALE CONTRIBUTI IVS
La nuova legge di Bilancio conferma anche per il 2024 il taglio del cuneo contributivo per la quota a carico dei lavoratori dipendenti. La misura consiste in un abbattimento della quota di contributi previdenziali (IVS), a carico del lavoratore, pari al: 6 % per le retribuzioni mensili imponibili fino a 2.692 euro (parametrate su 13 mensilità); 7% per quelle fino a 1.923 euro (sempre parametrate su 13 mensilità).
DECONTRIBUZIONE AGGIUNTIVA PER LE LAVORATRICI CON FIGLI
Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 la legge di Bilancio 2024 ha introdotto un ulteriore esonero del 100% della quota contributiva a carico delle dipendenti nel limite massimo annuale di tremila euro per le lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo (rimangono esclusi i rapporti di lavoro domestico).
Solo per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, tale esonero è riconosciuto anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo (rimangono esclusi i rapporti di lavoro domestico).
La decontribuzione deve essere richiesta dalla lavoratrice previa autocertificazione.
REVISIONE DELLE ALIQUOTE IRPEF
Per il solo anno 2024, in attesa di determinare le risorse disponibili, è stata prevista una rimodulazione delle aliquote Irpef da quattro a tre scaglioni:
• Redditi complessivi fino a 28.000 euro: 23%;
• Redditi complessivi tra 28.000 euro e fino a 50.000 euro: 35%;
• Redditi complessivi oltre i 50.000: 43%.
DETRAZIONI LAVORO DIPENDENTE
Il decreto legislativo 216/2023 ha anche previsto per il 2024 l’incremento da 1.880 euro a 1.955 euro della detrazione prevista per i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati fino a 15.000 euro. Il legislatore ha aumentato anche la soglia della no tax area fino a 8.500 euro.
Un altro effetto dell’aumento della detrazione di lavoro dipendente per la fascia di reddito fino a 15.000 euro riguarda il trattamento integrativo, se l’imposta lorda è d’importo superiore a quello della detrazione. L’incremento della detrazione in quella fascia reddituale potrebbe comportare la perdita di tale beneficio per alcuni lavoratori, per questo il legislatore ha previsto la diminuzione di 75 euro della detrazione nel calcolo del trattamento integrativo così da assicurare le condizioni attualmente previste.
CONGEDO PARENTALE 2024
Aumenta al 60% della retribuzione (contro il 30% attuale) l’indennità corrisposta per il secondo mese di congedo parentale fino al sesto anno di vita del bambino. In via del tutto eccezionale per il 2024 è stato stabilito che anche l’indennità relativa al secondo mese sarà riconosciuta nella misura dell’80% della retribuzione.
Quindi nel 2024 i genitori potranno fruire di due mesi di congedo parentale all’80%. La misura si applica solo ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023. A partire dal 2025 la misura diventerà strutturale con il primo mese di congedo parentale indennizzato all’80%, un ulteriore mese indennizzato al 60% e per i restanti mesi è prevista l’indennità standard pari al 30%.
ASSUNZIONE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
Ai datori di lavoro che, nel triennio 2024-2026, assumono donne disoccupate vittime di violenza beneficiarie del reddito di libertà, è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi all’INAIL, nella misura del 100%, nel limite massimo di 8.000 euro annui, riparametrato e applicato su base mensile. L’agevolazione è prevista anche a favore delle donne vittime di violenza che abbiano usufruito del reddito di libertà nel 2023.
La durata dell’agevolazione è di 12 mesi in caso di assunzione a termine (anche in somministrazione), di 18 mesi in caso di trasformazione del contratto a tempo determinato e di 24 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato.
PREMI DI RISULTATO 2024
Per l’anno 2024, la tassazione dei premi di risultato fino a 3.000 euro è stata confermata, con aliquota del 5% (e non del 10%), applicabile ai lavoratori che hanno percepito nell’anno precedente un reddito da lavoro dipendente inferiore a 80.000 euro. La detassazione si applica ai premi di risultato corrisposti in attuazione di contratti aziendali o territoriali, in relazione ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione e alle somme pagate a titolo di partecipazione agli utili, entro il limite complessivo di 3.000 euro annui.
Per poter beneficiare dell’imposta sostitutiva i lavoratori devono aver totalizzato, nell’anno precedente quello di liquidazione delle somme, un reddito da lavoro dipendente di ammontare non superiore a 80.000 euro.
FRINGE BENEFIT E WELFARE AZIENDALE
È stata prevista una nuova soglia di detassazione dei Fringe benefit per il 2024.
il limite di esenzione è stato elevato da 258,23 euro a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti.
Ai fini dell’attuazione della misura in esame, i datori di lavoro devono informare preventivamente le Rsu laddove presenti, mentre i lavoratori con figli a carico devono dichiarare al proprio datore di lavoro di avere diritto all’applicazione del limite di 2.000 euro, indicando il codice fiscale del figlio o dei figli fiscalmente a carico.
Il figlio è considerato a carico se, nel periodo d’imposta di riferimento, percepisce un reddito inferiore a 4.000 euro se di età inferiore a 24 anni, ovvero a 2.840,51 euro per i figli con età superiore a 24 anni.
Rientrano nell’elenco dei fringe benefit il rimborso delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, le spese per affitto prima casa, gli interessi sul mutuo prima casa.
di Marina Parente, Consulente del lavoro
marinaparente@studiomparente.it